Salvatore Calabrese
Il mondo ama essere educato principalmente dagli esempi, da coloro che costruiscono per la fratellanza.
Salvatore nacque a Campi Salentina (Lecce) il 6 gennaio 1903.
Nel 1922, si iscrisse al primo corso della facoltà di Medicina e Chirurgia della R. Università di Napoli, dove si laureò nel luglio del 1928. Negli anni universitari conobbe il futuro San Giuseppe Moscati strettamente imparentato con la moglie Virginia Pierri.
Fu Professore di Anatomia Patologia all’Università di Genova e direttore sanitario dell’“Ansaldo” di Genova, e in quella veste promosse attività di carattere sociale e assistenziale; per primo istituì le colonie elioterapiche per i figli dei lavoratori del complesso industriale.
Sul versante militare, Salvatore fu capitano medico della “Guardia Nazionale Repubblicana della Montagna”; e dal 24 aprile 1945, con la “Brigata Benucci 863”, partecipò alle operazioni belliche per la liberazione di Genova.
Nel 1945, Salvatore Calabrese lasciò Genova per fare ritorno a Campi. Nella sua città natia,
egli visse giorni assai difficili per la perdita di tre figli in giovane età; ma segnò al contempo l’avvio del suo slancio caritatevole in opere di bene nei confronti dei più deboli e dei più sfortunati.
All’arrivo a Campi dette avvio alla fondazione dell’Ospedale Civile (divenendone contemporaneamente primario medico e direttore), affidando l’assistenza degli ammalati alla Suore di Sant’Anna. Divenne rapidamente il presidio di riferimento di tutto il nord Salento
Tra le molteplici iniziative caritativo-assistenziali di Salvatore spicca la costruzione di “Mamma Bella”, istituto per l’infanzia abbandonata che venne donato alle Suore Calasanziane.
La realizzazione di “Mamma Bella” fu resa possibile grazie agli accorati appelli di Salvatore Calabrese. In essi, il fondatore dell’Istituto mostrava di saper adoperare le parole giuste per arrivare dritto al cuore della gente e stimolarne la solidarietà.
Nei primi anni Cinquanta ci fu una incredibile gara di solidarietà, che coinvolse enti e privati cittadini, di ogni orientamento politico e ideologico. Scrisse il “Giornale d’Italia” in occasione della posa della prima pietra dell’Istituto: “Intorno a quest’opera solenne lavorano senza posa con un fervore invidiabile la stessa Amministrazione Comunale, le Autorità Ecclesiastiche, manovali, cavamonti, muratori, tecnici, carrettieri che, e questo è più sorprendente,prestano gratuitamente la loro fatica per accelerare il compimento”
L’Istituto fu inaugurato il 12 luglio 1952 con la benedizione di Pio XII
Con lo stesso spirito di solidarietà alla fine degli anni 70 costruisce la grande chiesa di Mamma Bella e completa tutti gli spazi ricreativi intorno l’istituto.
Numerosi sono i suoi scritti di medicina, di filosofia morale di etica e di politica.
Salvatore Calabrese concluse la sua straordinaria vicenda terrena a Bologna, in casa della sorella, il 30 novembre 1973