Consistenza:
i cibi adatti al disfagico possono avere 5 tipi di consistenze: liquidi senza scorie come acqua, tisane, the; liquidi con scorie come succhi di frutta, latte, yogurt da bere; semi-liquidi come granite, creme, passati, frullati di frutta, yogurt; semi-solidi come polenta, passati densi, omogeneizzati di carne, budini, ecc.; solidi come pasta, pasta ripiena, gnocchi, pesce, polpette, banane, formaggi a pasta morbida, ecc. La scelta sarà funzionale al tipo di ‘blocco’ nella deglutizione.
Viscosità:
ovvero la ‘scivolosità’ del boccone in gola che può essere favorita con l’aggiunta nell’alimento di alcune sostanze lubrificanti quali olio, burro, besciamella, maionese e così via.
Compattezza:
permette di evitare che il bolo si disgreghi durante il transito in
faringe e vada di traverso.
Omogeneità:
riguarda l’uniformità del cibo che deve avere particelle di uguale dimensione al proprio interno. Sono cioè da evitare pietanze di consistenza mista, come la pastina in brodo o il minestrone, ‘pericolosi’ per il dsfagico.
Dimensione del boccone da deglutire:
può variare da bocconi piccoli a bocconi di volume maggiore, a seconda della problematica. Altrettanto importanti sono la temperatura del cibo che deve essere superiore o inferiore a quella corporea per ‘sentirne’ la presenza in bocca e il colore che consentire di identificare il cibo nel caso si fermi in gola.